Una soluzione radicale ed estremamente elegante rispetto ad alcuni caschi orrendi che si vedono in giro è il casco invisibile Hövding, una specie di collare che si gonfia come un airbag in caso di necessità. Funziona a batteria e dura dai cinque ai sette anni, è sicuro e personalizzabile, ma non ha un costo proprio abbordabile.
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Come funziona il casco airbag Hövding
L’idea di un casco invisibile che funzionasse come un airbag è venuta nel 2005 a due studenti svedesi di industrial design che hanno impiegato diversi anni per riuscire a creare un prodotto certificato. Evidentemente valeva la pena aspettare e lavorare sul progetto perché attualmente hanno venduto ben 130.000 caschi, secondo quanto dichiarato sul sito internet Hövding.
In pratica Hövding non è un casco, ma un vero e proprio airbag per ciclisti urbani. Il collare infatti è cosparso di sensori che reagiscono ai movimenti del ciclista. Hövding riesce a reagire e a gonfiarsi in 0,1 secondi in caso di incidente, proprio come un vero airbag.
L’unica differenza da un airbag tradizionale è che copre la testa e il collo come un cappuccio invece di gonfiarsi sulla bicicletta. Pare anche una delle migliori protezioni sul mercato perché secondo i test del 2016 effettuati dalla Stanford University il casco invisibile Hövding offre una protezione otto volte migliore rispetto ai caschi da bici tradizionali.
Il sito internet Hövding spiega che il casco registra i movimenti del ciclista 200 volte al secondo per cui in caso di incidente il movimento viene rilevato come anormale e parte il gonfiaggio dell’airbag. Per essere sicuri di indossarlo bene c’è anche una luce led che conferma se il casco è attivo (e quindi funzionante) o meno. L’airbag del casco invisibile infatti funziona a batteria e una carica dura circa nove ore.

Lo stile del casco Hövding
Il casco invisibile Hövding si presenta come un collare abbastanza spesso di colore nero che si chiude davanti con una cerniera. Il suo design è ergonomico perché distribuisce il suo peso sulle spalle in modo corretto per la postura del ciclista, leggermente di più sul retro rispetto al davanti.
Il tessuto dell’airbag è impermeabile, ma non lavabile se non con un panno umido. Possiamo utilizzarlo così com’è oppure personalizzarlo con gli appositi rivestimenti intercambiabili e lavabili, oltre che riflettenti. Alcuni rivestimenti sono molto carini, come quello mimetico azzurro o puntinato multicolore, ma non c’è moltissima scelta.
I prezzi sono abbastanza alti, il casco airbag Hövding costa circa € 300,00 mentre i rivestimenti partono da € 15,00. Il modello in vendita ora è il 3.0 e puoi acquistare il casco invisibile Hövding su Amazon.
I pro e i contro del casco invisibile Hövding
A me l’idea di un casco invisibile piace molto. Ho usato per parecchio tempo la bicicletta per andare al lavoro e il dilemma era sempre se arrivare in ufficio con i capelli schiacciati o pedalare sicura per la strada. In questo caso potrei conciliare entrambe le attività. Se dobbiamo essere sincere, a seconda dell’evento a cui dobbiamo presenziare non possiamo sempre risolvere con una coda tattica che nasconda il reale stato dei nostri capelli!
D’altra parte il prezzo del casco airbag Hövding è decisamente sopra la media e costa quanto una city bike, se non di più, e non possiamo neanche riciclarlo nelle attività di cicloturismo perché non è leggero come i caschi tradizionali. Il casco Hövding infatti pesa come una sciarpa invernale e durante le lunghe pedalate, o anche solo d’estate, potrebbe essere poco confortevole da indossare.
L’ultimo aspetto da considerare è che funziona a batteria, obbligandoci a controllarlo e a caricarlo prima di usarlo. Prima di considerarne l’acquisto ci conviene capire se decidiamo di pedalare sul momento oppure se programmiamo l’uso della bicicletta. Io finirei sempre per ritrovarmi con la batteria scarica quando voglio usarlo, me lo sento!
Scrivimi nei commenti cosa ne pensi e se per te il casco invisibile Hövding può essere una buona alternativa ai caschi tradizionali. Io lo trovo molto interessante per andare al lavoro in bicicletta, ma non mi convince troppo il dover ricaricare le batterie!