Nel 2016 IKEA aveva proposto una sua bicicletta ispirata allo stile di vita svedese che aveva anche ottenuto il Red Dot Design Award, un importante premio di design. Le premesse per il successo di IKEA tra i ciclisti urbani erano ottime, ma purtroppo tutte le biciclette SLADDA sono state successivamente ritirate dal mercato per un problema di sicurezza. Il loro stile però era così iconico da meritare lo stesso un post.

Nell'articolo:
L’idea dietro alla bicicletta IKEA SLADDA
La bicicletta IKEA SLADDA era costruita da un telaio in alluminio ed era dotata di cambio automatico a due marce e di un sistema a scatto per installare i vari accessori. Il modello era solo uno, con scelta tra ruota da 26’’ e 28’’.
L’uso dell’alluminio come materiale per il telaio contribuiva a rendere la bici IKEA SLADDA molto leggera, in modo da trasportarla agevolmente per le scale o caricarla su un treno. Gli accessori invece erano in alluminio e bambù per abbinare sostenibilità ambientale a uno stile moderno.
Questa bici voleva infatti diventare la bici cittadina per eccellenza: pratica, con ridotta manutenzione e configurabile in base alle diverse esigenze. Per progettarla infatti i designer di IKEA avevano passato tre giorni in compagnia di alcuni ciclisti urbani in modo da capire le loro esigenze e trasformarle in un oggetto concreto.

La possibilità di personalizzare la bicicletta IKEA SLADDA
La caratteristica più interessante della bici IKEA SLADDA era la possibilità di personalizzarla facilmente a seconda delle esigenze. Gli accessori come cestino e portapacchi potevano infatti venire fissati o sganciati agilmente con un sistema a scatto.
Il sistema di accessori era super versatile e permetteva di trasformare completamente la bicicletta IKEA SLADDA con un ampio cestino anteriore, un portapacchi posteriore e un carrellino, che si poteva a sua volta trasformare in carrellino da spingere a mano. In pratica tante configurazioni quante necessarie alle attività da svolgere durante la giornata!
La linea di accessori IKEA SLADDA comprendeva ancora un lucchetto a U, una pompa da bicicletta, caschi in varie misure e una borsa da bici trasformabile in uno zaino. Parte di questi accessori sono ancora in vendita nei negozi e sul sito IKEA.
Una bicicletta senza manutenzione pensata per durare
I progettisti di IKEA SLADDA volevano creare una bicicletta senza manutenzione per rendere la vita semplice ai suoi utilizzatori. Il telaio per esempio era antiruggine con due mani di vernice per resistere ai graffi e al fango, mentre il cambio automatico si attivava con una cinghia di trasmissione che non aveva bisogno di essere lubrificata come una catena classica.
Proprio per queste caratteristiche innovative la bicicletta IKEA SLADDA aveva vinto il premio Red Dot Design Award nella categoria Best of the Best. IKEA era così sicura del suo prodotto che garantiva il telaio per venticinque anni e la cinghia di trasmissione per dieci anni.

Perché la bicicletta IKEA SLADDA è stata ritirata dal mercato
Purtroppo questa bella avventura di IKEA nel mondo del ciclismo urbano è finita molto in fretta perché proprio la cinghia di trasmissione senza manutenzione, che doveva essere una vera rivoluzione, aveva problemi di sicurezza. Nel suo comunicato sul ritiro di SLADDA, IKEA aveva infatti specificato proprio che la cinghia di trasmissione poteva rompersi all’improvviso, facendo cadere i ciclisti e che era successo già a undici persone.
La bicicletta IKEA SLADDA poteva essere un’ottima city bike e portare anche in Italia lo stile dei ciclisti urbani nordeuropei, per cui spero che ritorni presto in una nuova versione senza problemi. Se nel frattempo vogliamo proprio una bici griffata IKEA possiamo sempre autoprodurci una bici IKEA senza pedali.
3 commenti
Ehm non per polemizzare con quanto scritto nell’articolo, ma da subito quando avevo visto la bici Sladda in vendita all’Ikea ero rimasto allibito. Premetto che conosco abbastanza bene le bici “scandinave” , che sono le mie preferite da quando ho iniziato a girare al Nord (cioè dal 1979)
Questa Sladda non mi sembrava avesse poi soluzioni così innovative rispetto alle classiche bici svedesi collaudate da decenni, a parte la cinghia che per l’appunto come sappiamo non ha dato grande prova di sé. Ma soprattutto il prezzo era esorbitante, assolutamente non giustificato. L’unico accessorio a buon prezzo (ma perché era in offerta) e apoarentemente.ben fatto erano le borse laterali, che infatti ho comperato. Anche queste però, molto grandi e capienti, e con ottimi e robusti ganci di fissaggio al portapacchi, hanno due pecche : quando piove si inzuppano, e soprattutto la chiusura a zip in alto è soggetta a rompersi perché inadeguata – nessuna borsa “seria” usa in alto la chiusura a zip.
Continuo a usare le borse, peraltro comode, dopo averci fatto io irrobustimenti e modifiche.
In conclusione: sono un cliente abituale dell’ Ikea di Milano (ci ho anche lavorato) ma per carità l’Ikea lasci perdere le biciclette!
Non sapevo questi dettagli tecnici! In realtà per l’uso moderato che ne faccio io sarebbe anche andata bene… certo che una Bianchi è un’altra cosa 🙂
A me era piaciuto il concetto della bicicletta di design alla portata di tutti, rimorchio compreso. Sono una fan di Ikea proprio per la sua idea di design democratico, da ciclista urbana l’idea di trovarmi una bici del genere pronta e facile da usare anche in viaggio era spettacolare. Sinceramente spero ci riprovino, ma come dici tu migliorando la parte tecnica altrimenti non si va – letteralmente – da nessuna parte!