Io sono di Reggio Emilia e abito fuori città, ma ho notato che in centro, anche in una località relativamente piccola come questa, è diffuso un servizio di bike sharing, Mobike. Mi ci sono già imbattuta anche in altri centri italiani e addirittura all’estero.
Sono biciclette facilmente identificabili dal loro arancione acceso, in uno stile molto minimal con elementi color nero e alluminio. Ho scelto di iniziare ad usare questo servizio perché adoro andare in bici, anche se trovo scomodo portarla con me in macchina o in treno quando mi sposto.
Per me ha significato trovare un mezzo di trasporto più veloce delle mie sole gambe, che posso usare comodamente quando sono più stanca o voglio percorrere distanze più lunghe.
Nell'articolo:
Come funziona il servizio di bike sharing Mobike
Mobike funziona con l’omonima app che è gratuita. Si crea un profilo e si aggancia una carta di credito o una carta prepagata che serve poi a ricaricare il proprio portafoglio virtuale. Il servizio ha un costo che personalmente considero molto conveniente. Varia leggermente da città a città, ma di solito si tratta di circa € 1,00 all’ora per l’utilizzo di una bicicletta.
Quando si ha bisogno di una bici se ne può prendere una che si trova in giro oppure cercarla tramite il geolocalizzatore dell’app. Tutte le bici dispongono di un lucchetto che si sblocca una volta scannerizzato il corrispondente QR code, operazione da fare sempre tramite app. Da quel momento si può partire a pedalare!
Finito il giro, la bici si può lasciare in qualsiasi parcheggio per biciclette o moto, in una zona che non intralci il traffico e sia facilmente raggiungibile da chi potrebbe averne bisogno dopo di noi. Al termine dell’utilizzo il lucchetto di richiude a mano e l’app registra la fine della corsa.
I vantaggi e gli svantaggi del servizio di bike sharing Mobike
Un vantaggio è indubbiamente la convenienza del servizio, insieme al fatto che il bike sharing è anche un mezzo di trasporto estremamente sostenibile.
Lo svantaggio è che non tutti gli utenti applicano le best practices consigliate per usufruirne, parcheggiando le bici in posti scomodi da raggiungere o introvabili. Una volta al Tiergarten di Berlino ho girato in tondo dieci minuti cercando una bici che il geolocalizzatore mi segnalava lì vicino, prima di scoprire che era dietro a degli alberi in mezzo al prato!

Gli altri servizi di bike sharing a Reggio Emilia
A Reggio Emilia conosco anche Mi Muovo in Bici, che però non ho mai usato. Mi pare che quel tipo di servizio fosse legato alle rastrelliere delle bici e si dovesse per forza terminare la corsa in presenza di un apposito stallo. Non così flessibile ecco.
Le altre città in cui è presente il servizio di bike sharing Mobike
Il sistema di bike sharing Mobike è lo stesso anche altrove. Ho usato le bici a Milano e Firenze, poi le ho viste anche a Bologna e Torino. Come ho raccontato sopra, si trovano anche in centro a Berlino, un sogno perché la città è ben attrezzata per il traffico dei ciclisti.
Ho saputo da un’amica cinese che lei le ha usate anche a Pechino. Infatti l’idea di questo tipo di bike sharing è partita proprio dalla Cina!
4 commenti
Proprio oggi ho sentito al TG che a Roma non ha avuto un gran successo il noleggio delle bici per via dei continui furti e di conseguenza molte compagnie che si occupavano di questo, si sono stufate e hanno lasciato il loro progetto. Ma sono contenta di vedere che comunque in Italia sta prendendo piede il Bike Sharing!
A Friburgo, in Germania dove ho fatto l’Erasmus, le bici andavano forte, sia per il noleggio che proprie: le piste ciclabili sono fantastiche, tenute bene e la città sta puntando molto su questo tipo di “spostamento”.
Il problema dei furti è molto grave nelle città, le bici dei privati vengono rubate molto di frequente e ora pure quelle del bike sharing… è un vero peccato 🙁
Grazie mille Paola! Spero in molti possano conoscere meglio questo servizio di bike sharing e apprezzare i vantaggi che offre! Un caro saluto, Fiorella
Grazie mille per averci raccontato la tua esperienza 🙂